Loading ...

Let's talk
29.05.2024
Articolo

Direttiva CSRD: quali obblighi comporta per le aziende europee

20 minuti

Scopri cosa prevede la direttiva europea CSRD a livello di rendicontazione degli sforzi di sostenibilità e come le aziende devono fare per mettersi in regola.

Index
  1. L'Europa verso un futuro sostenibile: la Direttiva CSRD e il Bilancio di Sostenibilità

  2. Cos’è la Direttiva CSRD?

  3. Bilancio di Sostenibilità: obiettivi ed elementi principali

  4. Conclusioni: un futuro sostenibile grazie all’impegno delle aziende

L'Europa verso un futuro sostenibile: la Direttiva CSRD e il Bilancio di Sostenibilità

L'Europa si appresta ad affrontare una sfida ambiziosa: raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Per centrare questo obiettivo, l’Unione Europea ha emanato la Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), che impone alle imprese di rendicontare il loro impatto ambientale e sociale in modo più trasparente e dettagliato.

 

In questo articolo, esploreremo i contenuti della Direttiva CSRD, analizzando le implicazioni per le imprese e per la società civile. Vedremo come queste iniziative europee intendono promuovere uno sviluppo sostenibile, favorendo la transizione verso un'economia più rispettosa dell'ambiente e delle persone.

Cos’è la Direttiva CSRD?

La recente Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) entrata in vigore il 5 gennaio 2023 amplia l'obbligo per numerose aziende di compilare una relazione sulla sostenibilità, conosciuta anche come bilancio di sostenibilità, e di divulgare dati riguardanti gli aspetti ESG: l’ambiente, i diritti umani, gli aspetti sociali e la governance. Vediamo quali sono le novità entrate in vigore.

Quali sono le novità introdotte dalla Direttiva CSRD?

 

L'Unione Europea richiede alle grandi aziende quotate in borsa di divulgare informazioni su questioni sociali e ambientali e sull'impatto delle loro attività sulle persone e sull'ambiente.
Le informazioni raccolte, riguardanti le attività legate all'impatto ambientale, alla governance, alla responsabilità sociale, alle condizioni lavorative e ai diritti umani, saranno di carattere sia qualitativo che quantitativo, e copriranno periodi a breve, medio e lungo termine, e saranno integrate nel bilancio annuale.

 

La direttiva prevede anche l'introduzione di standard di rendicontazione europei, sviluppati dall '"European Financial Reporting Advisory Group" (EFRAG), che proporrà standard differenziati per le grandi imprese e le PMI. Questi standard includeranno principi di informativa sui fattori ambientali, sociali e di governance. Le informazioni ambientali seguiranno i criteri stabiliti dalla Tassonomia Verde. Lo standard previsto per le PMI quotate potrà essere adottato volontariamente anche da altre PMI interessate a rendicontare sulla sostenibilità. 
Inoltre, la direttiva impone l'uso di un formato elettronico unico per la comunicazione, richiedendo che i bilanci e le relazioni sulla gestione siano redatti in formato XHTML e che le informazioni sulla sostenibilità siano contrassegnate tramite tag.

Quali sono gli step della Direttiva CSRD? 

 

A partire dal 1° gennaio 2024, le grandi imprese di interesse pubblico (con più di 500 dipendenti), già soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria (NFRD), dovranno conformarsi, con scadenza per la pubblicazione dei dati fissata nel 2025.

 

Dal 1° gennaio 2025, tutte le grandi imprese che non erano precedentemente soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria (con più di 250 dipendenti e/o un fatturato di 40 milioni di euro e/o un totale di attività superiore a 20 milioni di euro) dovranno adottare queste nuove regole, con scadenza per la pubblicazione dei dati stabilita nel 2026.

 

A partire dal 1° gennaio 2026, le PMI quotate (eccetto le microimprese), gli enti creditizi di piccole dimensioni e non complessi, e le imprese di assicurazione captive saranno tenuti ad adeguarsi, con scadenza per la pubblicazione dei dati prevista nel 2027. Tuttavia, le PMI hanno l'opzione di non partecipare fino al 2028.

 

Infine, a partire dal 1° gennaio 2028, le imprese non europee che registrano ricavi netti da vendite e prestazioni superiori a 150 milioni di euro nell'UE, e che hanno almeno una società affiliata o una filiale nell'UE che supera determinate soglie, dovranno osservare queste nuove norme.

Cosa prevede la Direttiva CRSD?

 

Secondo la direttiva, le informazioni contenute nella comunicazione sulla sostenibilità devono riguardare:

  • la descrizione del modello di business e della strategia aziendale, evidenziando la resilienza ai rischi legati alla sostenibilità, le opportunità connesse a tali ambiti e i piani aziendali per promuovere la transizione ambientale
  • obiettivi legati alla sostenibilità e i progressi compiuti, nonché tenere conto degli interessi degli stakeholder. 
  • È richiesto anche un resoconto sul ruolo degli organi di amministrazione, gestione e controllo in relazione alle tematiche ESG (ambientali, sociali e di governance), insieme all'identificazione dei principali rischi aziendali legati alla sostenibilità e delle informazioni sulle attività immateriali, come il capitale intellettuale, umano, sociale e relazionale.

Un principio chiave introdotto è quello della "doppia materialità", che richiede alle imprese di evidenziare come i fattori di sostenibilità incidono sullo sviluppo e la performance aziendali (prospettiva dall'esterno verso l'interno) e come l'attività aziendale si ripercuote sulla società e sull'ambiente (prospettiva dall'interno verso l'esterno). Tutti queste evidenze andranno a popolare il bilancio di sostenibilità.

Bilancio di Sostenibilità: obiettivi ed elementi principali

Il bilancio di sostenibilità è diventato uno strumento cruciale per le aziende per comunicare le proprie performance in termini di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Questo tipo di rendicontazione va oltre il tradizionale bilancio finanziario, includendo informazioni su come l'azienda gestisce le proprie responsabilità verso l'ambiente, la società e i suoi stakeholder.

 

Il bilancio deve infatti includere informazioni sulle:

Performance Ambientali

questa sezione analizza le emissioni di CO2, la gestione dei rifiuti, l'utilizzo delle risorse naturali e le iniziative per ridurre l'impatto ambientale dell'azienda. Sono informazioni preziose per valutare l'impegno concreto dell'azienda nella lotta al cambiamento climatico e nella tutela dell'ambiente.

Performance Sociali

la sfera sociale viene esaminata sotto vari aspetti: pratiche di lavoro, diritti umani, diversity e inclusione, salute e sicurezza dei lavoratori, impatto sulle comunità locali. Il Bilancio di Sostenibilità offre così una valutazione dell'impegno dell'azienda nel creare un ambiente di lavoro positivo e nel contribuire al benessere delle comunità in cui opera.

Performance Economiche:

vengono analizzate le performance finanziarie dell'azienda, non solo in termini di profitti, ma anche considerando l'adozione di pratiche etiche e di una governance aziendale responsabile. Questo permette di valutare l'impegno dell'azienda nel creare valore a lungo termine per tutti gli stakeholder, non solo per gli azionisti.

Adesso affrontiamo invece quali sono i vantaggi del bilancio di sostenibilità e le sfide che si possono incontrare in fase di stesura.

Vantaggi del bilancio di sostenibilità

 

Il bilancio di sostenibilità offre numerosi benefici. In primis può contribuire a rafforzare la fiducia dei consumatori che apprezzano le imprese etiche e socialmente responsabili. Questo si traduce in una maggiore visibilità positiva sui media e un passaparola favorevole, con conseguenti benefici per le vendite e la reputazione del brand.

 

I criteri ESG (Environmental, Social and Governance) sono sempre più considerati dagli investitori nella valutazione delle aziende. Avere un bilancio di sostenibilità ben strutturato dimostra l'impegno dell'azienda in questi principi, rendendola più appetibile per gli investitori che ricercano un rendimento finanziario coniugato con un impatto positivo sulla società e sull'ambiente. 

 

Inoltre, la sostenibilità può aprire nuove opportunità di business, come la creazione di prodotti e servizi ecocompatibili o l'ingresso in mercati che richiedono standard elevati di responsabilità sociale e ambientale. Un bilancio di sostenibilità efficace può fungere da trampolino di lancio per queste nuove iniziative.

 

Infine, l'implementazione di pratiche sostenibili può portare a una riduzione dei costi, ad esempio, attraverso un minor consumo di energia e una migliore gestione dei rifiuti. Questo approccio attento alle risorse può ottimizzare i processi produttivi e generare ulteriori risparmi.

Sfide legate al bilancio di sostenibilità: come superarle

 

La redazione di un bilancio di sostenibilità è diventato ormai un obbligo normativo per la maggior parte delle aziende. La sua realizzazione non è priva di sfide che richiedono un impegno concreto e un approccio strategico.

 

Le sfide principali si concentrano su due aspetti cruciali: la raccolta e l'analisi di dati accurati e l'integrazione dei principi di sostenibilità in tutte le aree aziendali.

 

Per quanto riguarda la raccolta e l’analisi dei dati, la complessità risiede nell'ottenere informazioni precise e misurabili che riguardino l'impatto ambientale e sociale dell'azienda. Coinvolgere consulenti specializzati può fornire supporto nella raccolta dati e nella definizione di metriche e indicatori adeguati. Anche la collaborazione con fornitori, clienti e altri stakeholder è fondamentale per facilitare l'accesso a dati e informazioni utili per la redazione del bilancio.

 

La sfida più ampia consiste nell'integrare la sostenibilità in modo coerente e duraturo in tutte le funzioni aziendali. Non si tratta di un semplice esercizio di rendicontazione, ma di un processo di trasformazione che richiede un cambiamento di mentalità e un impegno da parte di tutti i livelli aziendali.

 

Per affrontare queste sfide occorre adottare un approccio sistematico e proattivo, che includa la definizione di obiettivi chiari, la raccolta dati accurata, l'implementazione di strategie concrete, la comunicazione trasparente e il coinvolgimento attivo di tutti gli stakeholder.  Scopri come può aiutarti la nostra agenzia nell’attuare il tuo progetto di sostenibilità

Conclusioni: un futuro sostenibile grazie all’impegno delle aziende

La Direttiva CSRD rappresenta un punto di svolta significativo nel percorso dell'Unione Europea verso un futuro più sostenibile. Pone le basi per una trasformazione profonda e sistemica, che coinvolgerà tutti i settori dell'economia e della società.

 

L'entrata in vigore di questa normativa richiede un impegno collettivo da parte di governi, imprese, cittadini e organizzazioni della società civile. 

 

In particolare le imprese sono chiamate a dimostrare il loro impegno, redigendo e pubblicando annualmente il bilancio sul loro impatto ambientale, sociale ed economico. 

 

Nonostante le sfide associate alla sua redazione, come la raccolta dati e l'integrazione nella gestione aziendale, il bilancio di sostenibilità rappresenta un investimento che genera valore per l'azienda e per la società nel suo complesso.

 

La redazione richiede competenze specifiche e risorse dedicate, che potrebbero non essere sempre disponibili all'interno dell'azienda. A questo proposito, la nostra agenzia può supportarti sia nella redazione del bilancio e sia nella comunicazione del tuo percorso sulla sostenibilità in modo chiaro e trasparente. Per saperne di più, contattaci subito!